ABSTRACT - Il bilancio a lungo termine dell'UE individua concretamente le priorità politiche della strategia di medio-lungo periodo delle Istituzioni comunitarie. Il nuovo bilancio proposto formalmente dalla Commissione UE il 2 maggio di questo anno rivede in profondità strategie, linee di intervento e modalità operative che risultano molto diverse da quelle dell’attuale programmazione 2014-2020.  Inoltre, si confronta con la grande novità dell’uscita del Regno Unito dall’UE che ha impatti importanti sulla dimensione finanziaria del bilancio, sull’organizzazione delle Istituzioni comunitarie e sulle regole della libertà di movimento delle persone, delle merci e dei servizi.

ABSTRACT - La presente nota intende pertanto contribuire all’analisi degli assetti regionali e degli scenari di sviluppo futuri, in considerazione del ruolo che la Puglia – regione marittima in un Paese “porto del Mediterraneo” – potrebbe assumere, allorquando si inserisse nel contesto competitivo internazionale.La prima parte dello studio offre una panoramica della dimensione commerciale dei principali porti regionali (Bari, Barletta, Brindisi e Taranto) nonché dei flussi di passeggeri, sulla base dei dati forniti da Assoporti. La seconda parte descrive le opportunità di sviluppo dei porti pugliesi nel contesto meridionale; l’ultima parte presenta due strumenti di pianificazione territoriale, Aree Logistiche Integrate e Zone Economiche Speciali, volte ad incidere sulle dinamiche di sviluppo delle aree portuali, come hub logistici ed economici: tali aree possono rappresentare il centro di attrazione di attività produttive innovative, come accaduto in altri contesti internazionali.

 

Martedì, 29 Gennaio 2019 09:34

Il lavoro nella provincia di Taranto nel 2017

ABSTRACT - Il mercato del lavoro nella provincia di Taranto ha subito una battuta di arresto nel corso del 2017 dopo una fase di crescita nel 2015 e nel 2016: gli occupati sono diminuiti di 2.000 unità nel 2017 rispetto all’anno precedente, mentre mancano ancora 12.000 occupati per recuperare i valori del 2008. Per raggiungere questo obiettivo è necessario mantenere il ritmo di crescita medio annuo per almeno tre anni intorno al 2%. Naturalmente, un ritmo di crescita superiore potrà ridurre il numero di anni stimati, ma le condizioni nazionali, internazionali e locali mostrano diversi segnali di incertezza sulla robustezza della ripresa economica ed occupazionale.

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