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Secondo gli ultimi dati Istat, in Puglia, nel 2023, le nascite sono state pari a 25.554 (13.101 maschi e 12.453 femmine), 747 bambini in meno rispetto al 2022 (-2,8%).

 

Il tasso di natalità medio regionale (nati vivi per 1.000 residenti) è pari a 6,6.

 

Adottando le aggregazioni territoriali della “Strategia per le Aree Interne” (SNAI), che raggruppa i 257 comuni della Puglia in sei classi (Polo, Polo Intercomunale, comuni di Cintura, Intermedi, Periferici e Ultraperiferici), è interessante osservare come, insieme ai comuni della Cintura, anche quelli Ultraperiferici registrano un tasso di natalità uguale al dato medio regionale. Valori del tasso di natalità leggermente più elevati si registrano nei comuni Polo Intercomunale (6,9) e Intermedi (6,7), mentre valori al di sotto del dato medio regionale si rilevano nei comuni Polo (tutti i comuni capoluogo) ed in quelli Periferici (6,3).

 

La dotazione di servizi per l’infanzia (asili nido, sezioni primavera e servizi integrativi), nella regione è pari, in media, a 20,6 posti autorizzati ogni 100 bambini: in lieve crescita rispetto al 2019 (19), ma 12,4 in meno rispetto all’obiettivo dell’Unione Europea (33).

 

Il valore più elevato si rileva per la classe di comuni Polo (23,9); seguono i comuni della Cintura, dove è pari a 20,7, mentre risulta inferiore a 20 nei comuni Intermedi (19,8), Periferici (18,4) e Polo intercomunale (14,4). Il valore più basso riguarda i comuni Ultraperiferici (4,2).

 

Nel 2022 in 81 comuni non era presente alcun servizio per l’infanzia con posti autorizzati, mentre 54 comuni superano la soglia obiettivo UE di 33 posti autorizzati. Nella classe Polo vi è solo il comune di Lecce, 27 sono nei comuni di Cintura, 15 nei comuni Intermedi e 11 nei comuni Periferici.

 

La correlazione statistica tra le serie dei valori comunali del tasso di natalità e dei posti autorizzati è debole. La classe dei comuni Ultraperiferici, sebbene in forte deficit di servizi, registra una natalità in linea con la media regionale. La natalità dei comuni Polo è allineata a quella dei comuni Periferici, nonostante i primi dispongano di una dotazione di posti autorizzati per 100 bambini più elevata.

 

Da un confronto con il 2019 emerge che il tasso di natalità si riduce in tutte e sei le classi di comuni considerate. La contrazione più elevata (-1,9 punti percentuali) è da attribuire ai comuni Ultraperiferici. Al contrario, per quanto concerne il numero dei posti autorizzati ogni 100 bambini, si osserva un incremento che varia da +0,7% dei comuni Polo intercomunale a +3,2 dei comuni Polo. L’unico valore negativo si rileva per i comuni Ultraperiferici (-3,8%).

 

L’analisi a livello comunale evidenzia che solo in 93 comuni aumenta il tasso di natalità rispetto al 2019. L’incremento più elevato si osserva nel comune di Alberona (+13,5 punti percentuali).

 

Al contrario variazioni negative si registrano in ben 151 comuni. La contrazione più significativa caratterizza il comune di Rodi Garganico (-8,2 punti percentuali).

 

 Tra i comuni capoluoghi di provincia, solo Foggia evidenzia una modesta crescita del tasso di natalità (+0,1) gli altri mostrano diminuzione, in particolare Taranto (-0,5) e Lecce (-0,4).

 

Un’ultima considerazione riguarda il confronto a livello comunale dei posti autorizzati per 100 bambini tra il 2022 e il 2019. Si osservano incrementi superiori a 10 punti percentuali in 26 comuni, quello più elevato è nel comune di Patù (+63,0 punti percentuali). Al contrario valori negativi si rilevano in 61 comuni. La contrazione maggiore è nel comune di Torchiarolo (-47,2%).

 

 

Fonte dei dati: Demo-Istat.

 

Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto del bilancio demografico comunale (2014-2023).

Infografica: Bilancio demografico ; Tasso di natalità (Variazione punti percentuali 2023-2019); Posti autorizzati servizi per l’infanzia (Variazioni punti percentuali 2023-2019).

 

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La popolazione straniera residente in Puglia, al primo gennaio 2024, è risultata pari a 149.480 unità (78.012 uomini e 71.468 le donne), 7.335 in più rispetto al 2023 (+5,7%) e 15.040 in più (+11,2%) rispetto al 2021 (anno post Covid).

 

Gli stranieri residenti hanno raggiunto il 3,8% dell’intera popolazione pugliese: il 62,4% di essi appartiene alla classe di età 15-49 anni.

 

I comuni con la più elevata presenza straniera sono Bari (14.805), Foggia (9.785), Lecce (8.183),Taranto (5.363), Altamura (3.258) e Brindisi (2.727). La quota sulla popolazione totale è superiore al 20% in 3 comuni: Ordona (25,9%), Carapelle (22,3%) e Stornarella (20,4%).

 

Rispetto al 2021 la presenza straniera aumenta più del 40% in 25 comuni pugliesi. Spiccano Alberona (+125%) e Bagnolo del Salento (+120%). La presenza straniera è in calo in 45 dei 257 comuni; il calo più consistente a Poggiorsini (-42,2%) e Binetto (-36,6%).

 

Fonte dei dati: DEMO-ISTAT.

 

Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto della popolazione straniera residente in Puglia con dettaglio comunale per il periodo 2019-2024.

 

Infografica: Popolazione straniera residente in Puglia (2019-2024)

 

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Mercoledì, 25 Settembre 2024 13:22

Nati-mortalità delle imprese pugliesi nel 2023

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In base ai dati del Registro imprese della Camera di Commercio di Bari, nel corso del 2023 sono nate in Puglia 19.106 nuove imprese e 15.952 hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio). Pertanto, il numero delle aziende è aumentato di 3.154 unità, con un tasso di crescita dello 0,83% (dato superiore a quello del 2019 + 0,77).

 

Tenendo conto del grado di urbanizzazione, che permette di classificare i comuni tra città, piccole città e zone rurali, si riscontra che in Puglia il tasso di natalità è più elevato e superiore alla media nelle città (5,4%nel 2023 e 6,6 nel 2019).

 

Il tasso di mortalità cala in media di 1,2 punti e (da 5,4 a 4,2) e la sua distribuzione tra gli aggregati territoriali risulta più uniforme.

 

Il tasso di nati-mortalità assume valori positivi in 170 comuni e supera il valore del 5% nei comuni di Sannicola (5,1%) e San Cassiano (5,3%). Valori negativi si riscontrano in 75 comuni, tra cui spicca Melpignano (-5,7%).

 

Considerando, invece, la differenza in punti percentuali dei tassi di nati-mortalità delle imprese 2019-2023 si evince che valori superiori a 5 punti percentuali caratterizzano i comuni di Zapponeta (+5,3), Celle di San Vito (+5,4), Sanarica (+5,8), Alberona (+6,3), Panni e Palmariggi (+7,8) e Nociglia (+8,6).

 

Al contrario, valori negativi caratterizzano ben 120 comuni, quelli maggiormente significativi si registrano nei comuni di Caprarica di Lecce e Zollino (-6,1%), Roseto Valfortore (-6,2), Pietramontecorvino (-6,9) e Roccaforzata (-8,6).

 

 

Fonte dei dati: Camera di Commercio di Bari.

 


Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto dei valori sulla nati-mortalità delle imprese (gli anni considerati sono il 2019,2022 e 2023).

 

 Infografica: Tassi di nati-mortalità delle imprese pugliesi (2019,2022 e 2023)

 

 

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Venerdì, 20 Settembre 2024 09:35

Tassi di occupazione comunale 2019 e 2021

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Nel secondo trimestre del 2024 il tasso di occupazione tra 15 e 64 anni è aumentato rispetto allo stesso trimestre del 2023 più nel Mezzogiorno (+1,2) che nell’intero Paese (+ 0,7): si rafforza l’andamento registrato su base annua nel 2023 rispetto all’anno precedente (Mezzogiorno +1,6 e Italia + 1,3). Il gap rispetto al valore medio che il tasso registra nell’Unione Europea (70,4%) resta ampio: circa 10 punti per l’Italia (61,5%) e 20 punti per il Mezzogiorno (48,2%).

 

In Puglia, nel secondo trimestre del 2024 il tasso di occupazione è risultato pari al 52,0 % (nel Mezzogiorno 49,3%), in aumento rispetto al secondo trimestre del 2023 (+0,9); nel 2023 l’aumento su base annua è stato pari a +1,3.

 

Aumenta anche il tasso di occupazione dei giovani 25-34enni, che nel 2023 sale al 55,9% (+3 punti percentuali rispetto al 2022). Sebbene cresca in modo più accentuato (+3,3), il tasso di occupazione delle giovani donne (25-34 anni) raggiunge il 42,4% (26,4 punti inferiore a quello maschile).

 

Gli ultimi dati disponibili a livello comunale, riferiti all’anno 2021, permettono di cogliere la distribuzione territoriale dell’occupazione.

 

Il comune con il tasso di occupazione più elevato è Cellamare (46,5%) mentre il valore più basso è quello del comune di Celle di San Vito (25,7%). Sono 60 i comuni nei quali si registra un tasso di occupazione superiore al 40% (solo Bari e Lecce tra i comuni capoluogo).

 

Rispetto al 2019, il tasso di occupazione aumenta in 152 comuni. L’incremento più elevato (+3,2 punti percentuali) si registra nel Comune di Sanarica, mentre la contrazione maggiore è nel Comune di Torricella (-4,5 punti percentuali).

 

Adottando le aggregazioni territoriali della Strategia per le Aree Interne, che raggruppa i 257 comuni della Puglia in sei classi (Polo, Polo Intercomunale, comuni di Cintura, Intermedi, Periferici e Ultraperiferici), è interessante osservare come, insieme ai comuni di Cintura, sono anche i comuni Ultraperiferici quelli che registrano valori massimi del tasso di occupazione (occupati 15 anni e più/popolazione 15 anni e più*100), pari rispettivamente al 46,5% e 46,0%, nettamente superiori al valore medio regionale.

 

I valori minimi del tasso di occupazione sono quelli dei comuni Intermedi e Periferici, pari, rispettivamente, al 27,7% e al 25,7%.

 

Si attesta al 42,6% e al 41,4% il valore massimo del tasso di occupazione dei comuni Polo e Polo intercomunale. Per questi, si riscontra anche una minore distanza tra i valori minimi e massimi rispetto alle altre quattro classi.

 

Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto dei valori del tasso di occupazione con dettaglio comunale e di altri indicatori del mercato del lavoro.

 

 

Fonte dei dati: ISTAT(A misura di Comune)

Infografica: Indicatori mercato del lavoro (tasso di occupazione, di disoccupazione e di inattività al 2019 e al 2021)  

 

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Le esportazioni pugliesi nel 2023 hanno superato i 10 miliardi di euro (10.139 milioni). Nell’ultimo decennio (2014 – 2023) esse sono cresciute ad un tasso medio annuo del 2,7%, con picchi del 10,4% (2019) e del 14,6% (2022). Nello stesso periodo il rapporto tra valore delle esportazioni e il PIL a prezzi correnti oscilla tra il 10,8 e l’11,8%, la quota sulle esportazioni nazionali tra 1,5% ed il 2,0%.

 

Il valore delle esportazioni attribuito ai 44 Sistemi Locali del Lavoro (SLL) nel 2021 ammonta a 7,5 miliardi di euro, in calo (-4,4%) rispetto al 2019. Il valore medio pro-capite è pari a circa 2.069 euro. Superano questo valore 10 SLL, quattro dei quali comprendono un centro capoluogo di provincia. Il SLL di Rutigliano risulta quello con il valore delle esportazioni pro-capite più elevato.

 

I SLL di Bari, Barletta, Taranto e Brindisi hanno realizzato circa il 60% delle esportazioni regionali. Le esportazioni del SLL di Bari sono pari a 2.205.135.280 di euro, pari al 31,3% del totale regionale.

 

Considerando il rapporto tra le esportazioni e il numero degli addetti al 2021, il SLL di Rutigliano rileva il valore più elevato (euro 33.352). Il valore medio è pari a euro 8.248. Superano tale soglia i SLL di Barletta, Casarano, Monopoli, Taranto, Foggia, Bari, Corato e Brindisi.

 

Da un confronto con il 2019 emerge che 23 dei 44 SLL hanno avuto una crescita delle esportazioni, in cinque di essi gli incrementi sono superiori al 50% (San Ferdinando di Puglia ,Corato, Manfredonia, Lucera e San Giovanni Rotondo). Nei Sistemi Locali di Lucera e San Giovanni Rotondo si osservano gli incrementi più elevati, rispettivamente del 154,4% e del 128,9%. Le contrazioni maggiori sono quelle dei SLL di Ugento (-71,6%), Gallipoli (-79,5%) e Otranto (-90,8%).

 

Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto dei valori dell’export dei Sistemi locali del Lavoro (a partire da 2017 fino al 2021 per ciascuno dei 44 Sistemi Locali del Lavoro pugliesi).

 

 

Fonte dei dati: ISTAT (esportazioni delle regioni, esportazioni dei SLL).

 

Infografica: Esportazioni dei SLL con i Paesi Partner

 

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L’Istat ha aggiornato l’Indice di Fragilità Comunale (IFC) all’anno 2021. Combinando dodici indicatori, riferiti alle principali dimensioni territoriali, ambientali e socio-economiche dei comuni, l’Indice determina 10 gruppi, associati ad una scala di valori da 1 (minima fragilità) a 10 (massima fragilità).

 

In Puglia cala il numero dei comuni con un IFC elevato (valori 8, 9 e 10: alta, molto alta e massima fragilità): nel 2021 l’Istat ne rileva 114 tra i 257 totali; nel 2019 erano 137 e 156 nel 2018. Nei 114 comuni più fragili risiede circa il 23% della popolazione pugliese.

 

I pugliesi che vivono nei comuni con i valori dell’Indice di fragilità più bassi (1 – minima fragilità, 2 – molto bassa, 3 – bassa) sono l’8,6% (erano il 4,6% nel 2018).

 

Nei comuni dove l’Indice assume valori intermedi (da 4 a 7) vive il 68,5% della popolazione pugliese, nel 2018 era il 58,3%: aumentano sensibilmente le quote di popolazione che risiede nei comuni con fragilità lieve (5) e medio alta (7).   

 

Tenendo conto del grado di urbanizzazione, che permette di distinguere i comuni tra  città, piccole città e zone rurali, la quota di popolazione che risiede nei comuni con IFC alta (8), molto alta (9) e massima fragilità (10) è pari al 60% nelle zone rurali; scende al 31% nelle piccole città ed al 4,2% nelle città.

 

Applicando la classificazione della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI), il valore dell’Indice è elevato (8, 9 e 10) in 77 dei 148 comuni pugliesi intermedi, periferici e ultraperiferici che compongono le Aree Interne. In questi 77 comuni più fragili risiede il 34,4% della popolazione della Aree Interne. Tra i 109 comuni “Centri” (6 polo, 6 polo intercomunale e 97cintura), 37 comuni cintura registrano un IFC elevato (vi risiede il 30% della popolazione della cintura).

 

Per approfondire l’analisi dei dati è disponibile il data set in formato aperto dell’Indice di fragilità comunale e degli indicatori che lo compongono (serie dei valori dal 2018 al 2021 per ciascuno dei 257 comuni pugliesi).

 

Fonte dei dati: ISTAT

 

Infografica: Indice composito di fragilità e sue componenti – comuni pugliesi (2018-2021)

 

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Secondo i dati forniti dall’ACI, in Puglia nel 2023 i veicoli circolanti risultano 3.216.681 (57.946 veicoli in più rispetto all’anno precedente, con una variazione positiva del +1,8 %). Il 77,3% dei veicoli è costituito da autovetture, l’11% da motocicli e il 7,9% da autocarri per il trasporto di merci; il restante 3,8% è rappresentato da altro genere di veicoli. Il 51,8% del parco veicolare pugliese fa capo alle province di Bari e Lecce.

Per quanto concerne le autovetture distinte per tipo di alimentazione, quelle a gasolio e a benzina rappresentano l’88,0% del totale (rispettivamente 53,9% a gasolio e 34,1% a benzina). Le auto ibride costituiscono il 2,3 %, mentre quelle elettriche lo 0,2%.

Il tasso di motorizzazione - numero di veicoli per 100 abitanti – è pari al 82,3 (+ 1,8 rispetto al valore del 2022). Questo indicatore assume il valore più elevato nei comuni fino a 10.000 abitanti, sia per l’insieme dei veicoli (all’ 87,1 ogni 100 abitanti), sia per le autovetture (66,5 ogni 100 abitanti). Nei comuni con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti il tasso di motorizzazione assume il valore più basso (77,8 ogni 100 abitanti, per il totale dei veicoli; 60,5 ogni 100 abitanti per le autovetture).

Da un confronto con il 2019, si registrano incrementi del tasso di motorizzazione superiori a 10 punti percentuali in venti comuni; l’incremento maggiore si rileva nel comune di Alberona +14,8 punti percentuali. Di contro, solamente in 4 comuni si evidenziano contrazioni del tasso di motorizzazione, sono nell’ordine: Melpignano (-1,2), Carapelle (-2,6), Volturino (-4,9) e infine Zollino (-7,6).

 

La serie storica 2017-2023 dei dati sul parco veicolare è disponibile in formato aperto sul portale opendataipres al seguente link.

 

Fonte dei dati: ACI

Esplora i dati utilizzando l’infografica tableau: 

Parco veicolare: Tassi di motorizzazione 2017-2023

 

 

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In base ai dati dell’Osservatorio Regionale sul turismo, nel corso del 2023 gli arrivi in Puglia sono stati pari a circa 5 milioni e 400 mila persone con 18 milioni e 400 mila presenze. Rispetto all’ anno precedente si registrano 1 milione e 84 mila arrivi in più e circa 3 milioni di presenze in più.

 

La presenza straniera (30,8% del totale delle presenze turistiche nel 2023) ha fatto registrare un incremento del 21,1% rispetto al 2022, mentre un lieve incremento (1,7%) ha caratterizzato la presenza di italiani sul territorio pugliese.

 

Da un confronto con il 2019, si rileva un incremento complessivo del 25,6% degli arrivi e del 22,9% delle presenze. Di particolare rilevanza è l’incremento degli stranieri sia per gli arrivi (66,7%%) sia per le presenze (52,1%). Nei comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti si è riscontrato un notevole incremento di stranieri sia in termini di arrivi (+ 76,4%) che di presenze (+ 71,4%) mentre l’incremento più consistente di presenze italiane (+16,9%) si è registrato nei comuni con una popolazione fino a 10.000 abitanti.

 

Superano la soglia delle 500.000 presenze turistiche (italiane e straniere) ben 13 Comuni che risultano così distribuiti: 6 nella provincia di Lecce, 2 nella provincia di Bari, 2 in quella di Foggia e 3 nella provincia di Brindisi.

 

Complessivamente questi 13 Comuni assorbono il 58,6% delle presenze turistiche. Ancora una volta Vieste si conferma la meta più ambita in termini di presenze turistiche (italiane e straniere) in assoluto, circa 2 milioni e 50 mila (+6,8% rispetto al 2019). Al secondo posto si colloca Bari con circa 1,4 milioni di presenze (+54,8%), al terzo posto Ugento con circa 913.000 presenze (+20,4% rispetto al 2019).

 

 

La serie storica 2013-2023 dei dati sui movimenti turistici è disponibile in formato aperto sul portale opendataipres.

 

Fonte dei dati: Osservatorio Regionale sul turismo.

 

Esplora i dati utilizzando l’infografica tableau: 

Arrivi e presenze (italiane e straniere) in Puglia

 

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In base ai recenti dati della Banca d’Italia di Bari, aggiornati al 31 dicembre 2023, in Puglia il numero di sportelli bancari (934) è diminuito rispetto all’anno precedente (- 24). Ad eccezione della provincia di BAT, che guadagna 1 sportello, infatti, le restanti 5 province sono tutte interessate dalla chiusura degli sportelli che risulta così distribuita: - 5 in provincia di Bari, - 8 in provincia di Lecce, - 7 in provincia di Foggia, - 4 in provincia di Taranto, - 1 in provincia di Brindisi.

 

Bari è la provincia con il maggior numero di sportelli (314), concentrati per circa un terzo nel Comune capoluogo (102). Gli sportelli bancari sono in media 2,4 ogni 10.000 residenti, con un range da un minimo di 2 sportelli ogni 10.000 residenti nei comuni con meno di 10.000 abitanti a 2,5 sportelli nei comuni con popolazione superiore a 25.000 abitanti.

 

I comuni di minore dimensione, dove l’indicazione del numero di sportelli consentirebbe la identificazione dell’istituto bancario, sono denominati “riservati” ed i dati, considerati sensibili, non sono resi pubblici.

In tutta la Puglia, gli impieghi ammontano a 35.656.738.000 di euro, i depositi sono pari a 46.569.378.000.

 

In particolare, nei comuni con una popolazione superiore a 50.000 abitanti, che rappresentano il 36% della popolazione totale regionale, si concentrano il 58% degli impieghi e il 55% dei depositi.

 

I valori pro-capite dei depositi e degli impieghi hanno una relazione positiva con la dimensione della popolazione comunale: per gli impieghi pro-capite si passa da 614 euro per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti ad un massimo di 14.500 euro per i comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti; per i depositi il valore minimo è di 1.077 euro e quello massimo di 18.192 euro.

 

Il valore medio regionale del rapporto impieghi su depositi è del 76,6%. Il valore di tale rapporto è del 57% per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti e di circa l’80% per i comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti.

 

Considerando poi la variazione di tale rapporto in termini di punti percentuali, tra il 2023 e il 2021, si osservano incrementi superiori a 10 punti percentuali solamente in 5 comuni. Il comune dove si registra il maggior incremento è Triggiano (+ 26,6 punti percentuali). Variazioni negative riguardano 37 comuni tra i quali Poggiardo registra la riduzione più elevata (-30 punti percentuali).

 

La serie storica 2017-2023 dei dati bancari è disponibile in formato aperto sul portale opendataipres al seguente link.

 

Fonte: Banca d’Italia (Bari)

 

 Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau: 

INDICATORI BANCARI CON DETTAGLIO COMUNALE

 

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Lunedì, 27 Maggio 2024 13:11

Redditi IRPEF 2023. Dati comunali.

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In base ai recenti dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono 2.611.086 i contribuenti IRPEF pugliesi nel 2023 (anno d’imposta 2022). Il reddito complessivo IRPEF dichiarato ammonta a circa 47,3 miliardi di euro (2,7 miliardi in più rispetto all’anno precedente, + 6,1%).

 

Il reddito medio per contribuente è di 18.125 euro (+ 5% rispetto al 2022), mentre il reddito medio pro-capite (rapportato quindi alla popolazione totale) è di 12.111 euro.

 

I contribuenti con un reddito IRPEF fino a 15.000 euro sono 1.287.704 (49,3% del totale), mentre i contribuenti con un reddito IRPEF superiore a 75.000 euro risultano 42.722 (1,6% del totale).

 

Posto uguale a 100 il totale dei redditi dichiarati nelle quattro classi dimensionali dei comuni, nei comuni superiori a 55.000 abitanti si concentra il 22,3% dei redditi superiori a 55.000 euro, mentre nei comuni fino a 15.000 abitanti si concentra il 10,3%.

   

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, 211 comuni pugliesi (pari all’ 82,1%) hanno un reddito pro capite superiore a 10.000 euro. Il comune con il reddito pro capite più elevato è Lecce (16.631 euro), seguito da Bari (16.218 euro); il valore più basso (7.902 euro) è quello di Alberona, in provincia di Foggia.

 

La serie storica dei redditi IRPEF 2015 – 2023 è disponibile in formato aperto sul portale open data a questo link.  

 

Fonte dei dati: MEF (MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE)

 

Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau: 

 

Redditi IRPEF Puglia 2015-2023

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